“Come un'onda, come in volo”, cento cavalli per Francesco Baracca
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Orario
Mercoledì ore 9-12, giovedì e venerdì 15.30-18.30; sabato, domenica e festivi 10-12 e 16-19; apertura su prenotazione tutte le mattine, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 12. Chiuso dal 7 al 16 agosto.
Dove
Descrizione
Come un'onda, come in volo (1923-2023) 100 cavalli per Francesco Baracca è un progetto espositivo che intreccia storia, mito e arte a partire da due importanti centenari strettamente connessi alla figura dell’aviatore lughese Francesco Baracca: la fondazione dell’Aeronautica militare e la prima vittoria automobilistica di Enzo Ferrari al circuito del Savio a Ravenna, entrambi del 1923.
A partire dal simbolo e insegna dell’Asso dei cieli, il celebre cavallino rampante, la mostra ne svela origini e sviluppi, tracciando una mappa che mette al centro l’immagine e le molteplici rappresentazioni del cavallo, e del suo antico rapporto con l’uomo, attraverso una sorta di grande atlante e linea del tempo che si ramifica fino ai nostri giorni, aprendosi infine alle arti visive contemporanee. Nello specifico, pittura e disegno, linguaggi inesauribili in grado di innescare un corto circuito vitale tra passato, presente e futuro.
Il progetto si articola in 19 sale nelle quali dialogano cimeli e fotografie, lettere e documenti provenienti dai depositi del Museo Baracca e dai fondi della Biblioteca Trisi, undici artisti per il Novecento da musei, archivi e collezioni private e cinquantatré artisti contemporanei tra disegno e pittura; questi ultimi hanno realizzato le opere proprio per la mostra.
In occasione dei due centenari, la mostra congiunge e triangola i due storici appuntamenti attraverso la figura chiave dell’eroe, e dell’uomo, Francesco Baracca, ripercorrendo la storia, prima di tutto visiva, del celebre cavallino rampante adottato e reso celebre dall’asso lughese dell’aviazione italiana. Il cavallino rampante diventa così motivo e centro irradiante di questa esplorazione e mappa, un simbolo potente e vivo capace di congiungere una pluralità di ambiti, connettendo modi di pensare e vedere. Immagine inesauribile che attraversa le stagioni e le epoche e che abbraccia qui, per via diretta, la storia dell’aeronautica militare e quella dell’automobilismo, per poi ramificarsi nel tempo e nello spazio.
Nata da un progetto di Massimiliano Fabbri con la collaborazione di Giulia Garuffi e Giorgio Martini, la mostra tiene insieme storie, ambiti e discipline diverse. Si articola in una successione di stanze tematiche, con un percorso che le connette tra loro come vera e propria costellazione in cui tutto si tiene e richiama, e prende forma negli spazi del Palazzo della Cassa di Risparmio, al primo piano dell’edificio razionalista che si affaccia su una delle piazze più belle della città e sul capolavoro dello scultore faentino Domenico Rambelli dedicato al cavaliere del cielo, restituendo, al contempo, alla comunità un ulteriore paesaggio e luogo di incontro, uno spazio abitabile di produzione culturale.
Un progetto espositivo che non si focalizza quindi solo sull’aspetto celebrativo, ma che si pone l’ambizioso compito di delineare un panorama che permetta di contestualizzare meglio la nascita e trasformazione della figura del cavallino e, al tempo stesso, di allargare lo sguardo e l’orizzonte, ramificando il racconto e le piste; disegnando una narrazione che, come in un vero e proprio atlante o grande linea del tempo, attraversa i secoli e le vicende guardando ai molti modi in cui l’uomo ha rappresentato il cavallo, principalmente nelle arti visive. Eleggendolo, fin dall’antichità, a compagno e alleato insostituibile: simbolo di potere, forza e fiducia, libertà, disciplina e comando.