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Arte e Cultura
Mostra “Franco Angeli. Gli anni ’80”

Mostra “Franco Angeli. Gli anni ’80”

Quando
Fino al 25 Feb 2024
Orario

Sabato e domenica ore 16-19.
Inaugurazione venerdì 8 dicembre ore 11

Dove
Marina di Ravenna - Galleria FaroArte - Largo Magnavacchi 6
Contatti
Descrizione

La mostra “Franco Angeli. Gli anni ’80”, a cura di Franco Bertaccini, presenta opere del pittore romano. Giuseppe Franco Angeli (1935- 1988), autodidatta, si accostò all’arte astratto-materica,sperimentando tecniche e materiali vari in una ricerca tesa a superare l’informale.

Spinto dalle necessità familiari, inizia a lavorare sin da bambino, in una tappezzeria poi in una carrozzeria, apprendendo l’utilizzo dei tessuti, delle sagome e dei ritagli, che riporterà poi nelle sue opere. Non frequenta regolari studi d’arte, ma inizia a dipingere nel 1957, anno in cui parte per il servizio militare a Orvieto.

Tornato a Roma, entra in contatto con lo scultore Edgardo Mannucci, amico di Alberto Burri, rimanendo profondamente affascinato dall’opera di quest’ultimo, tanto da riprenderne la matericità consunta dei Catrami.

Negli anni Sessanta fa parte della Scuola di piazza del Popolo con Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Renato Mambor, Mario Ceroli, Cesare Tacchi, i quali erano soliti riunirsi al Caffè Rosati, a piazza del Popolo, o presso la Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis.

Angeli inaugura la sua prima personale nel gennaio 1960, e nello stesso anno vince il Premio d’incoraggiamento ad artisti del Ministero della Pubblica Istruzione. Seguono poi diverse mostre in cui iniziano a comparire le simbologie del potere, la violenza degli accadimenti reali che per lui assumono un’importanza centrale e che non smette di fissare nelle proprie opere.

Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia curata da Achille Bonito Oliva e negli anni Ottanta si dedica maggiormente alla figurazione: capitelli, piazze deserte e marionette. Iniziano così a comparire nei suoi paesaggi «gli aeroplanini, infantilmente gioiosi, che portano la morte nel Vietnam», che sembrano richiamare i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Il forte interesse sociale e popolare prosegue poi nella serie di paesaggi esotici con piramidi, obelischi e gli aerei che diventeranno vere e proprie Esplosioni (1986). Le forme divengono stilizzate e lasciano affiorare guglie, capitelli e piazze deserte. La “piattezza” serve a far emergere diversi simboli come l’Obelisco: che è un toccare il cielo con un dito, o l’unione fra cielo e terra. La Casa: compatta e senza luci, è anch’essa espressione di raccoglimento e protezione dei sogni e dei desideri. L’Aereo: come elemento libero, portatore di vita come di morte.

Insomma, il simbolo si stacca dal fondo e fa riflettere. Il  tema della “marionetta”, che compare sempre più spesso dopo il 1984, è una sorta di autoritratto che sembra preludere alla fase finale della sua vita. 

Dettagli
Ingresso libero.
La mostra è promossa da Capit Ravenna in collaborazione con Pro Loco Marina di Ravenna, con il patrocinio di Comune di Ravenna - Assessorato al Turismo e il sostegno di Regione Emilia Romagna e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
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